GALLERIA STORICA, VOLTI E IMMAGINI DEL NOSTRO RISORGIMENTO...

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lilla71
CAT_IMG Posted on 15/3/2011, 17:13






GIUSEPPE GARIBALDI: Noto anche con l'appellativo di Eroe dei due mondi per le sue imprese militari compiute sia in Europa, sia in America meridionale, è la figura più rilevante del Risorgimento ed uno dei personaggi storici italiani più celebri nel mondo. È considerato, insieme a Giuseppe Mazzini, Vittorio Emanuele II e Camillo Benso, conte di Cavour, uno dei padri della Patria. genitori avrebbero voluto avviare Giuseppe alla carriera o di avvocato, o di medico o di prete. Ma il figlio amava poco gli studi e prediligeva gli esercizi fisici e la vita di mare, essendo, come lui stesso ebbe a dire, più amico del divertimento che dello studioLe tesi di Giuseppe Mazzini sembrarono a Garibaldi la risposta al suo innato desiderio di giustiziaed egli vide nella lotta per l'Unità d'Italia il momento iniziale della redenzione di tutti i popoli oppressi. A cio dedico tutta la sua vita, riuscendo nell'impresa di liberare il sud italia con uno sparuto manipolo di ferventi seguaci, i Garibaldini. Averbbe voluto continuare e liberare Roma ma fu fermato da cavour che temeva la reazione francese. Amareggiato e sdegnato si ritrò in volotario esilio nell'isola di Caprera, dove morì per le conseguenze di una bronchite, nel 1882. Chiese di essere cremato ma i figli decisero di seppellirlo a Caprera, dove tutt'oggi riposa.




CAMILLO BENSO CONTE DI CAVOUR: Fu ministro del Regno di Sardegna dal 1850 al 1852, Capo del governo dal 1852 al 1859 e dal 1860 al 1861. Lo stesso 1861, con la proclamazione del Regno d’Italia, divenne il primo Presidente del Consiglio del nuovo Stato e con tale carica morì.Fu protagonista del Risorgimento come sostenitore delle idee liberali, del progresso civile ed economico, dell’anticlericalismo, dei movimenti nazionali e dell’espansionismo del Regno di Sardegna ai danni dell’Austria e dello Stato Pontificio.Contrastò apertamente le idee repubblicane di Giuseppe Mazzini e spesso si trovò in urto con Giuseppe Garibaldi della cui azione temeva il potenziale rivoluzionario. In politica estera coltivò con abilità l’amicizia con la Francia grazie alla quale ottenne l’espansione territoriale del Piemonte in Italia settentrionale e in Toscana.
Benché non avesse un disegno di unità nazionale preordinato riuscì con successo a gestire gli eventi che portarono alla formazione del Regno d’Italia.




GIUSEPPE MAZZINI: Genovese, Le sue idee e la sua azione politica contribuirono in maniera decisiva alla nascita dello Stato unitario italiano; le condanne subite in diversi tribunali d'Italia lo costrinsero però alla latitanza fino alla morte. Le teorie mazziniane furono di grande importanza nella definizione dei moderni movimenti europei per l'affermazione della democrazia attraverso la forma repubblicana dello Stato.
Giuseppe Mazzini viene considerato, con Giuseppe Garibaldi, Vittorio Emanuele II e Camillo Benso, conte di Cavour, uno dei padri della patria. E' sepolto nel cimitero monumentale di Staglieno a Genova, uno dei più belli d'Europa, la sua tomba, semplice e scarna come era lui, è una delle più visitate.




VITTORIO EMANUELE II: è stato l'ultimo re di Sardegna (dal 1849 al 1861) e il primo re d'Italia (dal 1861 al 1878). Egli, coadiuvato dal primo ministro Camillo Benso conte di Cavour, portò infatti a compimento il Risorgimento e il processo di unificazione italiana, guadagnandosi l'appellativo di "Padre della Patria".Dopo la sconfitta di Custoza e l'abdicazione di Carlo Alberto gli storici piemontesi cominciarono a costruire la leggenda di Vittorio Emanuele II, re galantuomo, che animato da sentimenti patriottici e per la difesa delle libertà costituzionali si oppose fieramente alle richieste di Radetzky di abolire lo statuto albertino.In vero fu invece proprio il generale austriaco che attenuò le clausole del trattato per non mettere in difficoltà il giovane re . l'ascesa di cavour portò il re nella direzione che tutti conosciamo ma va detto,a onor del vero, che tra i due non ci fu mai particolare simpatia. Cosa strana ma vera, il re nutriva avversione nei suoi confronti
. E' sepolto nel Pantheon.



NAPOLEONE III: Napoleone III di Francia, nato Carlo Luigi Napoleone Bonaparte (Parigi, 20 aprile 1808 – Chislehurst, 9 gennaio 1873), figlio terzogenito di Luigi Bonaparte (fratello di Napoleone Bonaparte e re d'Olanda) Imperatore dei Francesi dal 1852 al 1870.A seguito di un incontro svoltosi nella cittadina di Plombières, l'Imperatore si accordò con il Primo Ministro piemontese Camillo Benso Conte di Cavour: in caso di attacco dell'Impero Asburgico al Piemonte, la Francia sarebbe entrata in guerra a fianco di Vittorio Emanuele. Il conflitto scoppiò nell'aprile del 1859 e terminò l'11 luglio, con l'armistizio di Villafranca, voluto dallo stesso Napoleone III.




IL FELDMARESCIALLO RADETZKY:Con un servizio nell'esercito austriaco durato oltre settant'anni, per le sue vittorie militari contro Napoleone e, soprattutto, contro Carlo Alberto e i patrioti italiani, è ricordato in Austria come eroe nazionale, in Italia come il simbolo stesso dell'occupazione austriaca. Comandò il lombardo veneto con pugno di ferro, il suo nome divenne sinonimo di soprusi e spietatezza.




FERDINANDO DI BORBONE: GIà RE DI NAPOLI LO DIVENNE ANCHE DELLE DUE SICILIE DOPO LA RESTAURAZIONE VOLUTA DAL METTERNICH A VIENNA, CONOSCIUTO ANCHE COME IL RE LAZZARONE, SPOSò L'ARCIDUCHESSA MARIA CAROLINA D'ASBURGO-LORENA, SORELLA DELLA PIù FAMOSA SISSI, IMPERATRICE D'AUSTRIA, DIMOSTRO PUGNO DI FERRO CONTRO I RIVOLTOSI E I CARBONARI, SOBILLATO ANCHE DALLA MOGLIE AUSTRIACA, DA SEMPRE OSTILE ALLA CAUSA DI INDIPENDENZA ITALIANA.



I FRATELLI BANDIERA: VENEZIANI,PATRIOTI, TENTARONO UNA SPEDIZIONE PER LIBERARE LA CALABRIA, TRADITI DA UN DELATORE E DA UNA MANCATA PARTECIPAZIONE DELLE MASSE INDIFFERENTI, FURONO GIUSTIZIATI TRAMITE FUCILAZIONE PER ORDINE DEL RE FERDINANDO DI BORBONE.



GOFFREDO MAMELI: GENOVESE, GARIBALDINO DELLA PRIMA ORA, A 20 ANNI SCRISSE LE PAROLE DEL NOSTRO INNO NAZIONALE, MORì PER LA PATRIA A SOLI 21 ANNI DURANTE LA DIFESA DELLA SECONDA REPUBBLICA ROMANA.



CARLO PISACANE: Partecipò attivamente all'impresa della Repubblica Romana ed è celebre soprattutto per il tentativo di rivolta che iniziò con lo sbarco a Ponza e che fu represso nel sangue a Sanza.Il 25 giugno 1857 Pisacane s'imbarcò con altri ventiquattro rivoluzionari, tra cui Giovanni Nicotera e Giovan Battista Falcone, sul piroscafo di linea Cagliari, della Società Rubattino, diretto a Tunisi,Il 26 giugno sbarcò a Ponza dove, sventolando il tricolore, riuscì agevolmente a liberare 323 detenuti, poche decine dei quali per reati politici, aggregandoli quasi tutti alla spedizione. Il 28, il Cagliari ripartì carico di detenuti comuni e delle armi sottratte al presidio borbonico. La sera i congiurati sbarcarono presso Sapri. Si sa che non trovarono ad attenderli quelle masse rivoltose che si sarebbero aspettati. La causa di ciò è da attribuirsi allo scollamento che c'era tra gli ex liberali (Gallotti) ed il popolo. Anzi la presenza di molti banditi attivi in quei territori nelle file dei ribelli provocò l'assalto della stessa popolazione, che li costrinse alla fuga.Il 1º luglio, a Padula vennero circondati e 25 di loro furono massacrati dai contadini. Gli altri, per un totale di 150, vennero catturati e consegnati ai gendarmi.
Pisacane, con Nicotera, Falcone e gli ultimi superstiti, riuscirono a fuggire a Sanza dove furono ancora aggrediti dalla popolazione. Perirono in 83.
Pisacane e Falcone si suicidarono con le loro pistole, mentre quelli scampati all'ira popolare furono poi processati nel gennaio del 1858, ma, condannati a morte, furono graziati dal Re, che tramutò la pena in ergastolo. La loro impresa sarà ricordata nella poesia di Luigi Mercantini, del 1857, " La spigolatrice di Sapri".
La figura di Pisacane rimane tutt'oggi fra le più importanti del Risorgimento italiano



PAPA PIO IX : Papa Pio IX, nato Giovanni Maria Mastai Ferretti terziario francescano, è stato il 255º vescovo di Roma e papa della Chiesa cattolica (1846-1878): è stato proclamato beato nel 2000, non senza polemiche, visto la sua condotta poco cristiana tenuta durante e fasi della guerra d'indipendenza italiana. Il suo pontificato, di 31 anni, 7 mesi e 23 giorni, rimane il più lungo della storia della Chiesa cattolica, dopo quello di san Pietro. All'inizio governò lo Stato Pontificio con una progressiva apertura alle richieste liberali della popolazione e concedendo la costituzione il 14 marzo 1848, lo "Statuto fondamentale pel governo temporale degli Stati della Chiesa" che istituiva due Camere ed il Sacro Collegio dei Cardinali presieduto dal Papa. Fu l'epoca delle grandi riforme dello Stato Pontificio: la Consulta di Stato, il Ministero liberale, la libertà di stampa e la libertà agli Ebrei, la Guardia Civica, l'inizio delle ferrovie e la costituzione del Municipio di Roma. Fu costretto a fuggire alla proclamazione da pare dei patrioti della La Repubblica Romana, diretta dal triumvirato composto da Giuseppe Mazzini, Aurelio Saffi e Carlo Armellini, che,pur nella sua breve vita, riuscì ad emanare una tra le più avanzate costituzioni del mondo. Pio IX si appellò alle potenze straniere affinché gli fosse restituito il potere temporale e la Francia repubblicana del Bonaparte si affrettò ad inviare un corpo di spedizione di 7000 soldati al comando del generale Oudinot. Il 30 aprile 1849 i francesi furono sconfitti da Garibaldi nella battaglia di Porta Cavalleggeri, ma grazie ai copiosi rinforzi che nel frattempo avevano ricevuto, i francesi, nonostante la resistenza che incontrarono, riuscirono a far breccia nelle mura del Gianicolo e a conquistare Roma 30 giugno 1849 . Pio IX si oppose sempre fieramente all'ipotesi Roma capitale, osteggiandola in tutti i modi, temendo forse di perdere il proprio ascendente politico.Il Papa si ritirò nel Vaticano rifiutando di riconoscere il nuovo Stato e dichiarandosi prigioniero politico. Questa situazione, indicata come Questione Romana, durò fino ai Patti Lateranensi del 1929. Conseguentemente Pio IX, in data 10 settembre 1874, promulgò il famoso non expedit con il quale veniva palesemente sconsigliata la partecipazione di ecclesiastici e cattolici alla vita politica del neo stato italiano. Il 13 maggio 1871 fu promulgata la Legge delle Guarentigie, con la quale lo Stato italiano stabiliva unilateralmente i diritti ed i doveri dell'autorità papale. Il 21 agosto 1871 Pio IX scrisse a re Vittorio Emanuele II esprimendo le ragioni per cui non poteva accettare la legge. Fino alla sua morte il Papa continuò a definirsi «prigioniero dello Stato italiano».









 
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CAT_IMG Posted on 16/3/2011, 17:43
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